Ieri mi sono presa proprio un bello spavento...
Stavamo tornando a casa dopo un fine settimana trascorso in compagnia dei miei genitori e di alcuni parenti scesi dalla Valle d'Aosta per fare un po' di mare.
Mentre procedevamo incollonati verso casa, con un traffico più o meno scorrevole, il computer di bordo dell'auto mi segnala che devo far controllare la pressione degli pneumatici.
Lo esclamo a voce alta e per farmi capire da mio marito che è dietro con Rebecca, abbasso il volume dello stereo.
Stavamo ascoltando alcune canzoncine celebri e Rebecca le stava canticchiando a modo suo.
Mentre gli dico che dobbiamo far controllare la pressione delle gomme, sento uno strano rumore.
Mi allarmo e inizio a decellare.
Neanche due secondi dopo e ecco che arriva il tipico odore di gomma bruciata e il rumore diventa sempre più assordante.
Mi si è fermato il cuore!
Ho messo le 4 frecce ed ho continuato ad andare a passo di lumaca fino alla prima stazione di sosta utile.
Le macchine ci passavano accanto a velocità elevata e nessuno si preoccupata di rallentare o di allargarsi per non passarci troppo vicino.
Ero nel panico.
Il mio pensiero era che potevano venerci addosso e che la vita della mia famiglia era in pericolo.
Appena arrivati nella stazione di sosta, mio marito prende il telefono e chiama.
Io pensavo che chiamasse i miei genitori (ci è successo a circa 20' di strada da casa dei miei); invece ha chiamato la sua cara mammina e il suo caro papino.
Al che mi sono arrabbiata e gli ho detto: "ma scusa, ma cosa li chiami a fare i tuoi! impiegheranno quasi un'ora per venire a soccorrerci! chiamiamo i miei, che sono più vicini!".
La sua risposta mi ha ferita molto perchè ha replicato "Eh sì. E chi ci aiuta se chiamo i tuoi!" puntando il dito sulla disabilità fisica di mio padre.
"Mio zio" ho risposto "visto che c'è, facciamoci aiutare da lui".
Ha ceduto e dopo una ventina di minuti, traffico permettendo, sono arrivati ad aiutarci.
Morale della favola: storiando perchè è stato più complicato del previsto, sono riusciti a montare il ruotino e siamo arrivati a casa andando a 80km/h mentre le altre auto ci sfrecciavano accanto come pazze!
Sono arrivata che ero un fascio di nervi.
Abbiamo messo piede in casa alle 20.30, ci hanno schiaffato nel piatto delle pizze surgelate stra-cotte e mi è anche toccato prepararmi la cena per mia figlia. Perchè nessuno, come al solito, aveva pensato a lei.
Benedetti filini che cuociono in due minuti!
Stamattina, dopo che la sveglia ha suonato, sono corsa in bagno a rimettere tanta la tensione e lo stress che ho accumulato ieri.
Ho chiamato il medico, mi ha consigliato di stare a casa oggi e domani.
Consiglio ben accetto.