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Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 16 ott 2013, 6:22
da MammaSole
Comincio io, sperando che altri si facciano avanti con le domande :wink:

Ho affrontato la nascita prematura di MS e tutto quello che è venuto dopo giorno dopo giorno, dimenticandomi di pensare a come mi sentivo e concentrandomi sul oggi e sul da farsi.
Ho pensato spesso se era il caso di elaborare quanto successo con un terapeuta, ma ho sempre rimandato, ora è capitato che in seguito ad un evento stupidissimo (io e lei ci siamo prese i pidocchi) mi riprendesse una certa inquietudine.
Ho pensato se ora è il momento, ma non mi sento pronta... sò che non lo farò neanche stavolta, quando è opportuno inziare? è meglio farlo in coppia?
Grazie.

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 16 ott 2013, 12:18
da Annarita
ciao cara Mammasole, ti ringrazio molto per la domanda importantissima con cui mi dai l'opportunità di cominciare questo confronto con voi...

Il trauma della prematurità è un tema spesso disconosciuto, capita raramente che i genitori prematuri siano consapevoli di aver vissuto un trauma e questo non fa che aggravare la profondità delle conseguenze dell'evento. Il trauma nasce dalla modalità violenta improvvisa ed imprevista con la quale avviene la SEPARAZIONE mamma-bimbo. E' una separazione che rompe e interrrompe un percorso emotivo, la gravidanza, fatto di tappe graduali che predispongono ad accogliere una nuova vita. Per questo io parlo sempre di prematurità non solo del bimbo ma anche della famiglia. E' un'intero sistema che è prematuro, un sistema fatto di persone: mamma, babbo, fratelli,nonni, e queste persone non sono pronte nè psicologicamente nè fisicamente, ad accogliere una nuova vita. Inoltre si deludono aspettative, sogni, desideri, progetti. al posto della attesa gioia c'è l'angoscia, il dolore, la paura, al posto della vita c'è l'idea della morte che aleggia nell'aria... Dunque è proprio un trauma. I traumi in quanto tali rimangono inscritti nella memoria mentale e fisica delle persone, congelandone le emozioni a quel momento. Per questo motivo quando si ripropongono delle situazioni che ricordano l'evento traumatico, anche se razionalmente non c'è nessun pericolo oggettivo, emotivamente può capitare di sentirsi sconvolti ed impauriti esattamente come al momento dell'evento traumatico.

questo accade fino a quando il trauma non viene elaborato e superato. Un trauma non elaborato può portare ad un maggiore dispendio energetico nella vita quotidiana, perchè molte risorse sono impiegate nel tenere a bada i brutti ricordi e le brutte emozioni. Una mamma traumatizzata può sentirsi stanca e depressa, e può fare molta fatica a stabilire un contatto emotivo autentico con il proprio bimbo. Questo può innescare un circuito vizioso di sensi di colpa, pensieri negativi ed emozioni ambivalenti.

Ottima dunque l'idea di farsi aiutare ad elaborare il trauma. Il momento giusto credo sia quando le preoccupazioni oggettive per la sopravvivenza e la salute del proprio figlio siano sedate. un momento in cui finalmente ci si può dedicare a ripensare a quanto accaduto, a guardare in faccia le paure e le emozioni vissute, momento per momento, senza pudori nè giudizi. Se il papà è presente è certamente consigliabile andare insieme. La storia per essere completa ha bisogno di entrambi i punti di vista. C''è un trauma di coppia da superare. Ma c'è anche il trauma individuale. Per cui consiglio un percorso inziale di coppia e poi individuale anche per il papà se ne sente il bisogno.

una buona cosa per cominciare in autonomia a fare pace con il passato è scrivere. Se ti piace scrivere prova a scrivere una storia che comprenda tutti voi come personaggi e che ripercorra in terza persona la vostra storia usando la fantasia per l'ambientazione ... può essere un buon inizio, poi se ti va ce la fai leggere!!!

spero di aver risposto alla tua domanda
in bocca al lupo

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 16 ott 2013, 12:34
da milla
Beh! allora ti seguo a ruota...

Nel mio caso penso di essere l'unica che del perido del TIN non ricorda quasi niente!!!! Ho vaghissimi ricordi che spuntano come isolotti nel mare dell'oblio! Ho sempre 'invidiato' gli autori dei vari libri circa l'argomento domandandomi tutte le volte "..ma come hanno fatto a ricordare? ma come avranno avuto la forza di scrivere un diario giorno per giorno?" Solo ora, a distanza di anni (ne sono passati 7), dopo un anno di antidepressivi, tre anni di psicoterapia con mio marito gentilmente offerta dalla ASL, e l'arrivo di Filippo, ho ricostruito in parte quei giorni. Perche?

Una cosa la ricordo bene: la sensazione di enorme stanchezza e spossatezza la prima volta che tra tubi e aghi mi hanno messo in braccio Tommaso. Neppure avessi corso la maratona!!! Ovviamente non ricordo quando, ma quanta adrenalina...che emozione deve essere stata!

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 16 ott 2013, 13:42
da Annarita
grazie milla per la tua esperienza. vediamo se altre mamme hanno qualcosa da dire...

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 25 ott 2013, 23:17
da solestellato
Io mi riservo di ripassare!
La tua prima risposta a Mammasole mi ha un po' fatto rimettere in discussione alcuni atteggiamenti che avevo dato per scontati e non collegati invece a quello che obiettivamente potrebbe essere spiegato da un trauma mai superato....anche se messo in un angolo a sonnecchiare perché? Perché ingenuamente si pensa non dia fastidio....anzi non esista nemmeno più perché sarebbero passati ben 7 anni......
Insomma....ripasserò :D

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 31 ott 2013, 11:10
da Annarita
milla ha scritto:Beh! allora ti seguo a ruota...

Nel mio caso penso di essere l'unica che del perido del TIN non ricorda quasi niente!!!! Ho vaghissimi ricordi che spuntano come isolotti nel mare dell'oblio!


Milla il non ricordare, la rimozione dei ricordi spiacevoli è una reazione anche quella comune nel periodo successivo ad un trauma.

solestellato ha scritto:La tua prima risposta a Mammasole mi ha un po' fatto rimettere in discussione alcuni atteggiamenti che avevo dato per scontati e non collegati invece a quello che obiettivamente potrebbe essere spiegato da un trauma mai superato....anche se messo in un angolo a sonnecchiare perché? Perché ingenuamente si pensa non dia fastidio....anzi non esista nemmeno più perché sarebbero passati ben 7 anni......
Insomma....ripasserò :D


Sole stellato credo che la prematurità sia una ferita che "non si scorda mai" anche se non ci si pensa... rimane come una cicatrice che lega te e la tua bimba/o. può essere una cicatrice ben chiusa che non fa male oppure una cicatrice che ogni tanto si infiamma... oppure una cicatrice che fa male quando cambia il tempo... (io uso sempre molte metafore...dovete farci l'abitudine!)

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 29 apr 2014, 18:23
da Bunaca
Ho visto la mia bimba solo per alcuni secondi dopo il parto e poi solo dopo due giorni, quando finalmente mi hanno tolto il catetere. Ricordo poco della prima volta in cui sono salita in Tin, ma ricordo bene quella sensazione per cui tutto mi sembrava ovattato e rallentato... Non ero io... Non ero io li...
E poi ricordo il lungo pianto, un paio di giorni dopo, per la morte di una piccina che lottava in Tin da quasi un mese e i cui genitori avevo conosciuto durante il ricovero in gravidanza... Un pianto lungo, disperato che mi ha portato nel punto più profondo e buio della mia anima...ricordo di essermi svegliata il giorno dopo in una profonda apatia e stanchissima...devo tutto a mia madre che ha capito... Che mi ha costretto a ingoiare la tachipirina per lenire il dolore fisico e alzarmi dal letto perché mia figlia mi aspettava in Tin e aveva bisogno di me...è stato uno "schiaffo" perché fino a quel momento avevo escluso che la mia bimba avesse bisogno di me... Di quella mamma che non era riuscita a nutrirla a sufficienza e tenerla in grembo...da quell'istante il tempo ha ricominciato a scorrere alla normale velocità ... Io non so se ho superato il trauma -anche adesso mentre scrivo mi viene da piangere - ma mi sento sicuramente una donna più forte e grata alla vita...

Re: Affrontare il trauma

MessaggioInviato: 7 mag 2014, 16:07
da Annarita
Bunaca ha scritto: fino a quel momento avevo escluso che la mia bimba avesse bisogno di me... Di quella mamma che non era riuscita a nutrirla a sufficienza e tenerla in grembo...da quell'istante il tempo ha ricominciato a scorrere alla normale velocità ... Io non so se ho superato il trauma -anche adesso mentre scrivo mi viene da piangere - ma mi sento sicuramente una donna più forte e grata alla vita...



Ti ringrazio Bunaca per queste parole toccanti, è un vissuto molto profondo quello di non sentirsi utili per il proprio figlio in quanto si ritiene che solo le macchine e i dottori possano prendersi cura di lui. E invece per il bimbo la presenza del genitore accanto all'incubatrice è preziosssima anche solo per uno sguardo per una parola, per un odore che riesce a percepire, o per un lieve contatto... Quello che danno una mamma o un papà non lo può dare nessun medico o macchina ed è fondamentale per la crescita del bimbo, perchè lo fa sentire amato desiderato e pensato, cosa che gli consente di "esistere" .
Le lacrime fanno parte del processo di superamento del trauma, l'importante è farle uscire e non tenersele dentro...
un abbraccio

 


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