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MessaggioInviato: 29 mag 2007, 8:46
da luna
Benvenuta tra noi e mille grazie per dedicarci attenzione.
Io ho avuto fin dall'inizio una gravidanza difficile, già dal primo mese in ospedale...ma ho sempre vissuto con tanta positività andando fiera e camminando a km da terra per avere dentro di me Alice ed Alessio. Nonostante le difficoltà ho sempre pensato che tutto si sarebbe sistemato e che le mie condizioni sarebbero migliorate anche se così non è stato e quando ho iniziato a vedere uno spiraglio la doccia fredda. Alice ed Alessio sono a 25 settimane erano piccoli, minuscoli...non avevo mai visto bambini così.La speranza era tanta e in un certo senso ero convinta che loro sarebbero cresciuti..che ci sarebbe voluto tanto tempo ma poi tutto sarebbe stato meraviglioso. Dopo 2 giorni riesco a vederli, a toccarli a sentirli miei..ma poi il buio.Alice muore dopo 5 giorni per una crisi respiratoria e li mi sono sentita sotterrata, ma dovevo riemergere per il mio bambino che invece ha voluto lottare fino in fondo. Il dolore provato non si può spiegare e il vuoto che ho dentro sarà per sempre incolmabile Allo stesso modo la gioia che Alessio mi da ogni giorno è immensa e anch'essa inspiegabile. Mi trovo a vivere quotidianamente sentimenti contrastanti gioa infinita e dolore incolmabile cercando di darmi una spiegazione, cercando di accettare ciò che è successo ma senza riuscirci. E' difficile, ciò che di più difficile devo affrontare ogni giorno e non so quando vedrò una fine..forse mai.Mio marito è sempre con me, sostegno incredibile.
Grazie mille per l'ascolto

Re: Benvenuta Dott.ssa

MessaggioInviato: 30 mag 2007, 19:40
da daniela250
silvia73 ha scritto:Un cordiale benvenuto e grazie per la collaborazione. Mi chiamo Silvia e due anni fa ho avuto un bimbo alla 23 sett. + 4 gg. del peso di 560 gr. Un evento improvviso causato da una grave hellp sindrome che mi ha condotto in fin di vita e costretto qualche giorno in rianimazione. Un vero trauma, sia per la nascita così fortemente prematura di Daniele, sia per il drammatico stato di salute in cui versavo. Il dolore di non poter vedere e toccare il mio bimbo (ho potuto andarlo a trovare solo alla dimissione, 10 gg dopo il parto), di sapere che aveva bisogno di me e io non c'ero, di sapere che forse non ce l'avrebbe fatta e io impotente di fronte a tutto ciò. Un dolore devastante e momenti in cui se avessi potuto alzarmi da quel letto mi sarei buttata giù dal 5° piano per non soffrire; sono arrivata a dire a mio marito che se il bimbo non ce l'avesse fatta avrei voluto morire anch'io con lui. E pensare che a casa avevo un altro bimbo! La prima sera a casa, dopo 10 gg di degenza, un tauma vedere i suoi vestitini, la carrozzina, tutte le sue cose....non c'è più la pancia e non c'è nemmeno il tuo bimbo! E poi bisogna ricominciare a vivere.....uscire, vedere gente (in un piccolo paese come il mio tutti si conoscono e tutti ti chiedono...), vedere le altre mamme col pancione e invidiarle della loro fortuna (sa, è ancora cosi quando vedo un pancione), e tu dentro un dolore che ti piega. Ma bisogna andare avanti ed essere ottimisti, e io dalla mia ho la fortuna di avere un gran bel carattere: sempre allegra, sorridente, solare, e questo è stata la mia forza, perchè anche nei momenti di sconforto più nero, io ero certa che il mio Daniele ce l'avrebbe fatta alla grande. E così è stato. Questa esperienza però mi ha lasciato un segno: ora mi ritrovo molto più remissiva (tanto per intenderci: dico sempre si, sono fin troppo buona e generosa, cerco di far in modo che fili sempre tutto liscio per non arrabbiarmi o litigare...), nei confronti di tutti, e questo spesso mi spaventa non poco perchè ho paura che gli altri se ne approfittino.....Grazie per avermi ascoltata. Buon lavoro.



Cara Silvia,
tu e il tuo bambino, insieme, tra la vita e la morte, tu da una parte e lui dall’altra, ognuno dei due così bisognoso dell’altro ed invece così lontani.
“Un vero trauma”, hai ragione, ed hai ragione quando dici che ciò che ti ha “salvato” è stato il tuo carattere radioso, o meglio la tua innegabile fiducia di base nella vita, la fiducia nel “farcela” alla grande sia tu, sia il tuo bambino.
Adesso senti di essere diventata troppo remissiva, conciliante, con poche difese, ed hai paura che gli altri possano approfittare di te, forse, in seguito col tempo ritroverai la tua determinazione.
Ma adesso, ogni cosa al confronto di ciò che hai vissuto è niente, non vale la pena di arrabbiarsi, di perdere il buon umore, perché, ora che l’incubo è finito, sai che ogni istante della tua vita è bello, prezioso e non va sciupato da piccoli contrattempi.
Questo tuo sentirti così buona, mi ricorda la testimonianza di alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento che dicevano di essere sempre contenti, perché dopo il lager per loro, ogni cosa era comunque bella.

MessaggioInviato: 5 giu 2007, 16:33
da daniela250
luna ha scritto:Benvenuta tra noi e mille grazie per dedicarci attenzione.
Io ho avuto fin dall'inizio una gravidanza difficile, già dal primo mese in ospedale...ma ho sempre vissuto con tanta positività andando fiera e camminando a km da terra per avere dentro di me Alice ed Alessio. Nonostante le difficoltà ho sempre pensato che tutto si sarebbe sistemato e che le mie condizioni sarebbero migliorate anche se così non è stato e quando ho iniziato a vedere uno spiraglio la doccia fredda. Alice ed Alessio sono a 25 settimane erano piccoli, minuscoli...non avevo mai visto bambini così.La speranza era tanta e in un certo senso ero convinta che loro sarebbero cresciuti..che ci sarebbe voluto tanto tempo ma poi tutto sarebbe stato meraviglioso. Dopo 2 giorni riesco a vederli, a toccarli a sentirli miei..ma poi il buio.Alice muore dopo 5 giorni per una crisi respiratoria e li mi sono sentita sotterrata, ma dovevo riemergere per il mio bambino che invece ha voluto lottare fino in fondo. Il dolore provato non si può spiegare e il vuoto che ho dentro sarà per sempre incolmabile Allo stesso modo la gioia che Alessio mi da ogni giorno è immensa e anch'essa inspiegabile. Mi trovo a vivere quotidianamente sentimenti contrastanti gioa infinita e dolore incolmabile cercando di darmi una spiegazione, cercando di accettare ciò che è successo ma senza riuscirci. E' difficile, ciò che di più difficile devo affrontare ogni giorno e non so quando vedrò una fine..forse mai.Mio marito è sempre con me, sostegno incredibile.
Grazie mille per l'ascolto



Cara Luna
nella tua lettera scrivi che ogni giorno ti trovi a vivere sentimenti assolutamente contrastanti, gioia e dolore infiniti, a cui cerchi di dare una spiegazione Ma non ci sono spiegazioni per cose di questo genere, perché sempre per te, anche se con tinte a poco a poco più tenui e sfumate, il pieno dell’esistere del tuo bambino sarà legato al vuoto della mancanza della tua bambina.
Non vedi la fine del tuo dolore, malgrado gli sforzi che ogni giorno fai per accettare ciò che ti è successo. Abbi fiducia, la fine c’è,ancora non la vedi, ma c’è. Arriverai alla fine del tuo dolore e della tua fatica perchè non ti sei chiusa e inaridita nel cerchio della tua disperazione, ma hai lasciato aperte le porte del tuo cuore all’amore per e di tuo marito e alla gioia per il tuo bambino, ciò significa che non ti sei chiusa alla vita e col tempo questa avrà il sopravvento.

Benvenuta di cuore

MessaggioInviato: 22 giu 2007, 23:43
da vale
L'ho pensato per giorni e giorni senza riuscire a scriverlo. E forse dovrei dare del lei, ma vivo in Svezia e ormai non ce la faccio più. Allora uso il tu, e spero di non sembrare troppo scortese.

Il nostro iracolo Love è nato nel 2003 a 27 settimane. Prima i medici dicevano che io non avrei mai potuto diventare mamma, poi, che non avrei mai superato lóttava settimana di gravidanza. Una gravidanza quasi impossivile. Un bambino voluto sopra tutto e tutti. Tutte le nostre famiglie dicevano che eravamo troppo aziani, la famiglia di mio marito temeva che poi avremmo trascurato i suoi precedenti figli, tutti dicevano che era impossibile. Eccolo, invece, forte più di tutto e tutti. Solo con solo noi di fianco, spesso con solo me. Difficile certe volte, in un Paese straniero, senza amici e senza famiglia. Certe volte mi viene davvero voglia di urlare. E le mille paure di un figlio che cresce in un Paese "diverso", che assorbe altri valori, che magari un giorno si rivolge a me in un'altra lingua. La fatica immane della solitudine. E il piacere della sua esistenza, della sua risata, della sua incredible intelligenza.

La perdita di una figlia l'anno seguente, il commento della famiglia. Meglio così, lo sapevate che era pericoloso. La rabbia non detta e il perdono che non viene. Il dolore che taglia il cuore e il silenzo. L'età che avanza e gli ulteriori infiniti tentativi per un figlio.

Grazie per avermi ascoltato
Vale e Love, la notte acuisce le sensazioni forti

MessaggioInviato: 23 giu 2007, 18:21
da Fran
Oh Vale, quanto ti capisco!
Il mio topino e' arrivato dopo la perdita di tre gravidanze, puoi immaginare i commenti da entrambe le parti della famiglia, "voi siete pazzi riprovarci" e "non tutti siamo destinati ad avere figli" e ancora "forse non e' nei piani del Signore che voi diventiate genitori". Come se invece fosse nei piani del Signore mandare figli a genitori che li abusano o trascurano. E quando finalmente e' arrivato, purtroppo alla 26esima settimana ho ricevuto commenti del tipo "certo che se l'avessi tenuto in pancia un po' piu' a lungo ora non starebbe passando tutto quello che sta passando". Come se fosse dipeso da me.
E anche il mio bambino sta crescendo in un paese straniero, ha quasi quattro anni e ha abitato gia' in tre diversi continenti, parla in inglese e canticchia filastrocche a me sconosciute. Ma non devi vedere tutto cio' come qualcosa di negativo, i nostri bimbi sono come sono e vivere diverse esperienze non puo solo che arricchirli.
La solitudine la sento anche io, specialmente ora che ci siamo appena trasferiti, ma spero di conoscere altri genitori quando lo mandero' a scuola, dipende solo da me. Certo all'inizio non e' facile, purtroppo esiste ancora lo stereotipo degli italiani "mafia, pizza, mandolino", ma fortunatamente anche se lentamente sta' cambiando. La famiglia e' lontana, ma ci siete voi amiche/ci del forum a farmi sentire a casa.
Vale, non ascoltare gli altri, prova ancora se ti senti di provare e focalizza la tua attenzione su quella meraviglia che e' il tuo Love.
Ti stringo forte, Fran.
PS: Scusi Dott.ssa se ho invaso il suo spazio, ma non potevo trattenermi.

MessaggioInviato: 23 giu 2007, 22:32
da vale
Fran, come farei senza di te? Sai che ti ho pensato negli ultimi giorni? Mi ricordavo che dovevi trasferirti e ... molto di più :-)).
Sai, non tutti i giorni sono così, ce ne sono di splendidi. È che ho appena perso mio padre, la MIA famiglia non esiste più, e non ho fratelli.
Mi spaventa la possibilità di perdere il contatto con Love. Se ci trasferissimo spesso sarebbe meglio ma invece, così, ho paura che diventi completamente svedese e alla fine mi rinneghi. Paure sceme, ma me lo sento "rubare" da un Paese non del tutto mio, con valori, educazione ecc. non sempre simili. L'asilo, per es. Ok, voglio che funzioni in questa società, mica lo voglio disadattato, ma voglio che pensi e si sviluppi individualmente, mi raccomando, non a mia immagine e somiglianza. Bà, me lo tengo a casa per tutta l'estate :-).

Sai che ti voglio bene?
Vale e Love

Re: Benvenuta di cuore

MessaggioInviato: 24 giu 2007, 14:43
da daniela250
vale ha scritto:L'ho pensato per giorni e giorni senza riuscire a scriverlo. E forse dovrei dare del lei, ma vivo in Svezia e ormai non ce la faccio più. Allora uso il tu, e spero di non sembrare troppo scortese.

Il nostro iracolo Love è nato nel 2003 a 27 settimane. Prima i medici dicevano che io non avrei mai potuto diventare mamma, poi, che non avrei mai superato lóttava settimana di gravidanza. Una gravidanza quasi impossivile. Un bambino voluto sopra tutto e tutti. Tutte le nostre famiglie dicevano che eravamo troppo aziani, la famiglia di mio marito temeva che poi avremmo trascurato i suoi precedenti figli, tutti dicevano che era impossibile. Eccolo, invece, forte più di tutto e tutti. Solo con solo noi di fianco, spesso con solo me. Difficile certe volte, in un Paese straniero, senza amici e senza famiglia. Certe volte mi viene davvero voglia di urlare. E le mille paure di un figlio che cresce in un Paese "diverso", che assorbe altri valori, che magari un giorno si rivolge a me in un'altra lingua. La fatica immane della solitudine. E il piacere della sua esistenza, della sua risata, della sua incredible intelligenza.

La perdita di una figlia l'anno seguente, il commento della famiglia. Meglio così, lo sapevate che era pericoloso. La rabbia non detta e il perdono che non viene. Il dolore che taglia il cuore e il silenzo. L'età che avanza e gli ulteriori infiniti tentativi per un figlio.

Grazie per avermi ascoltato
Vale e Love, la notte acuisce le sensazioni forti


Cara Vale,
ti ha già risposto Fran con tutto il suo entusiasmo e la sua comprensione.
Fran ha ragione, “non ascoltare gli altri”, proteggi la tua famiglia dalla loro diffidenza ed incomprensione.
Straniera in un paese straniero sei stata capace di superare la difficilissima prova della gravidanza e della nascita di tuo figlio, che cresce forte e sano. La forza e il coraggio che hai dimostrato di possedere, ti accompagneranno anche nel difficile compito di crescere il tuo bambino.
Non ascoltare le tue paure, Fran ha ragione, tuo figlio ha l’enorme fortuna di essere esposto a due culture diverse, quella del paese in cui vive e la tua che tu porti dentro di te e senza accorgertene gli trasmetterai, e questa è un’enorme ricchezza perché lo farà crescere tollerante e aperto al nuovo.
Sforzati di sciogliere ed addolcire la rabbia e il dolore che ti “tagliano il cuore”, perché fanno del male solo a te, dimentica, guarda avanti e persegui i tuoi obiettivi.

poche sicurezze

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 12:48
da rosy
leggo molte mamme che danno la colpa a se stesse per cosa é successo con i propri bambini.
Questo per me e solo perché in ospedale o nel periodo della gestazione veniamo informate poche su quello che puo' realmente accadere.
Quando é nata Ilaria la mia paura era quella che morisse. Non solo per il dolore che provoca una morte ma solo per paura di perdere mio marito.
Quando ci penso lo dico che sono stata egoista ho solo pensato a me stessa e basta.
Mi sono curata andava giorno e notte da Ilaria ma ero sempre freddda e mio marito lo odiava questo mio modo di essere. Anche quando parlavo con la gente parlavo sorridendo e non facevo mai capire la gravità della situazione neanche ai miei. Solo adesso, che sono diventata l'opposto, capisco del male che ho provocato ma che ho evitato di provocarmi.
Ilaria si addormenta solo con me e la mattina se ci va mio marito a prenderla lei mi cerca come una pazza in giro per la stanza.
Sto sbagliando ancora lo so ma anche mio marito non c'é mai in casa e dove abitiamo adesso non ho famiglia quindi.........
mi convinco che tutto é normale.
vorrei tanto poter parlare con qualcuno che realmente capisce quello che si passa in certe situazioni e possa aiutarmi a capirle meglio.
Per questo mi sono iscritta nel forum.Ma ci sono cosi' tante cose da dire che mi perdo e non so da quale incominciare.
accetto quaélsiasi critica pero' ho solo 23 anni!!!!!!!!!
:D

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 14:38
da vale
Cara Rosy, come vedi non sei sola a essere sola :cry: (Leggi Fran e me). Insomma, all'estero blablablabla.

COme stai sbagliando tutto? Perché? TI dispiace che Ilaria sia attaccata a te? Dai, non ci credo. Non preoccuparti, credo che molti bambini piccoli cerchino la mamma invece del papaà, e non dipende necessariamente dal fatto che la mamma ... taglia fuori il papà.

Però, poverino: ... non ti manca neanche un po'?

:idea: Non dormire sempre solo con Ilaria! Geniale, no? Scherzo, dai. Io ho il problema opposto, Love vuole solo suo padre e i suoi fratelli, sai, sono tutti uomini, che cosa c'entro io, pfui?

Ma riesci a parlare con tuo marito? Il mio è Tarzan l'uomo delle foreste e mi ci è voluto letteralmente qualche anno per parlare dello stress/felicità che la nascita di Love avevano comportato. In Svezia il 70% delle relazioni si sfascia dopo la nascita di bambini prematuri, sembra che il modo di reagire dei genitori sia così "geneticamente" diverso che i genitori diventano due estranei. Il padre tiene tutto dentro di sé oppure una sera esce con gli amici e nasconde la sua paura nella birra/scherzi blablabla, la madre di solito riesce a esteriorizzare in modo più diretto ..., ma spesso si sente sola, dà la colpa di questa solitudine al compagno ...

Un'altra cosa che succede a noi genitori soli in un altro Paese, penso sia ... questo figlio è tutto quello che ho .... però non è vero, e poi il figlio cresce e immagino non ci vorrà sempre tra i piedi 8).E 'sto povero compagno? Il mio adesso è sempre a casa, abbiamo comprato una vecchia scuola e lavoriamo tutti da casa.

Parla con lui, non lo tagliare sempre fuori. Gà di solito gli uomini si tagliano fuori da soli, hanno bisogno di "aiuto". E non arrenderti se si arrabbia o ti fa il muto di silenzio, ci sono sempre i PICCONI.

P.S. Non me ne abbiamo tutti gli ometti del Forum. Mi raccomando, il tono era scherzoso.

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 14:40
da vale
Nel messaggio di prima, a parte i 100.000 errori di orto, vlevo dire muro di slenzio e non muto di silenzio, scherzi della mente eh?

Vale e Love

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 14:41
da vale
P.S. Oh no, ho sconfinato nello spazio altrui. Sorry. E risorry per tutti gli errori.

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 15:08
da rosy
Il mio problema non é escludere mio marito ma non far capire la giusta importanza, ad Ilaria, che ha suo padre.
Mio marito fa quello che io non so fare ed é per questo che siamo le famose due metà che formano la mela.io non so giocare con Ilaria io la faccio mangiare, la lavo, la vesto la metto a letto allo stesso orario (anche se diventa sempre più difficile) e basta.
Non dormo nel letto con lei non le sto attaccata ma se c'é qualcuno controllo ogni mossa che fa con Ilaria e alla fine trovo sempre un problema per toglierla.
Mio marito invece le gioca la fa distrarre le impare piccole cose,ma alla fine lei cerca sempre me. mio marito parla tanto con me e se non fosse per lui Ilaria non esisterebbe e per me non ci sarebbero questi racconti.
Ho solo paura di far crescere Ilaria nel modo sbagliato.
quando mio marito la rimprovera per un qualcosa che non deve toccare io mi arrabbio e difendo sempre Ilaria. Lei lo capisce e infatti aspetta che il papà non c'é per fare danni.
Mio marito dice che perora mi lascia fare ma quando Ilaria cresce non vuole più che io la difendo perché mi dice che cosi' é vizziata da me.
Non credevo che sarei stata cosi'. Perché quando vedevo un bambino scappavo e la stessa cosa adesso, con gli altri bimbi. Pero' vorrei avere un altro bambino per provare una gravidanza normale. E vedere se tutto e veramente diverso.
Grazie per la sua risposta veloce ed esauriente fate veramente tanto per tutti noi

Re: poche sicurezze

MessaggioInviato: 28 giu 2007, 17:36
da daniela250
rosy ha scritto:leggo molte mamme che danno la colpa a se stesse per cosa é successo con i propri bambini.
Questo per me e solo perché in ospedale o nel periodo della gestazione veniamo informate poche su quello che puo' realmente accadere.
Quando é nata Ilaria la mia paura era quella che morisse. Non solo per il dolore che provoca una morte ma solo per paura di perdere mio marito.
Quando ci penso lo dico che sono stata egoista ho solo pensato a me stessa e basta.
Mi sono curata andava giorno e notte da Ilaria ma ero sempre freddda e mio marito lo odiava questo mio modo di essere. Anche quando parlavo con la gente parlavo sorridendo e non facevo mai capire la gravità della situazione neanche ai miei. Solo adesso, che sono diventata l'opposto, capisco del male che ho provocato ma che ho evitato di provocarmi.
Ilaria si addormenta solo con me e la mattina se ci va mio marito a prenderla lei mi cerca come una pazza in giro per la stanza.


Sto sbagliando ancora lo so ma anche mio marito non c'é mai in casa e dove abitiamo adesso non ho famiglia quindi.........
mi convinco che tutto é normale.
vorrei tanto poter parlare con qualcuno che realmente capisce quello che si passa in certe situazioni e possa aiutarmi a capirle meglio.
Per questo mi sono iscritta nel forum.Ma ci sono cosi' tante cose da dire che mi perdo e non so da quale incominciare.
accetto quaélsiasi critica pero' ho solo 23 anni!!!!!!!!!
:D


Cara Rosy,
come avrai avuto modo di leggere in questo sito, ognuna di voi ha affrontato e vissuto la stessa traumatica esperienza di dare alla luce un figlio tanto piccolo e fragile, in modo assolutamente unico ed irripetibile. Eppure leggendo l’una la storia dell’altra vi sentite tutte compagne, unite, nella stessa “colpa”, nello stesso dolore e nella stessa paura, non importa quale forma particolare abbia preso per ciascuna di voi.
La tua è stata quella, prima del rifiuto assoluto, e poi dell’attaccamento esclusivo, reazioni assolutamente istintive ed incontrollabili, non mediate da alcun pensiero o ragionamento, non potevi fare altrimenti. Il perché è nascosto nella tua storia più lontana. In ognuno di noi ci sono, addormentati e nascosti, antiche paure e fantasmi legati alla nostra infanzia, paure e fantasmi pronti a risvegliarsi ed invaderci quando la vita ci riserva esperienze che superano la soglia del nostro dolore e ci riportano indietro, agli indicibili terrori della primissima infanzia, a questi ciascuno di noi ha imparato nel tempo a rispondere e difendersi a modo proprio, il tuo è quello del rifiuto, della negazione e l’opposto dell’attaccamento totale.
Stai tranquilla, a poco a poco, ritroverai le tue sicurezze, le tue abitudini e sarai felice di condividere con chi ami la gioia di crescere Ilaria.

 


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