Ultimo Urlo - non visibile
Gli urli sono visibili solo agli utenti autorizzati.
 

Rebecca 29w+5gg

Questa e' l'area in cui presentarsi e raccontare brevemente la nostra storia.

Moderatori: Alessandra, Jenny

Regole del forum
Quest'area serve all'inserimento della storia della nascita del nostro cucciolo.
Il titolo dovra' contenere il nome del bimbo/a
Si prega di non rispondere al post inserito con messaggi di benvenuto o commenti.
Le risposte verranno cancellate inesorabilmente, sperando che nessuno si offenda.

Rebecca 29w+5gg

Messaggioda Chiara_78 il 22 ott 2010, 12:18

Eccomi qua, come promesso, a raccontarvi la mia storia: mi chiamo Chiara, sono nata a fine giugno del 1978; dal 2006 sono sposata con Giuseppe ed abitiamo a Donoratico, in provincia di Livorno.
Già da prima del matrimonio, parlavamo di famiglia... Di mettere al mondo dei figli... Ci chiedevamo se saremmo stati dei bravi genitori, se saremmo riusciti ad affrontare la maternità e la paternità... certi di potercela fare, e sostenuti dall'amore delle rispettive famiglie, decidiamo di buttarci in una nuova avventura e di fare in modo che 1+1 facesse 3 e non più 2. Passano i mesi e non riusciamo ad ottenere nessun risultato. Io ho un ritardo di una ventina di giorni che mi fa ben sperare di essere rimasta gravida; ma... una fortissima emorragia porta via tutte le nostre speranze. Un po' demoralizzati, iniziamo un lungo iter di visite specialistiche. Facciamo spola tra tre Ospedali: Pisa-Siena-Grosseto. A Siena, ho la sfortuna di trovare due dottoresse acide e perfide (stile sorellastre di Cenerentola) che, dopo aver eseguito una visita abbastanza superficiale, ci dicono che è inutile che continuiamo a provare perché noi figli non ne potremmo avere.
In quel momento, ci crolla il mondo addosso. Sconvolti, torniamo a casa parlandoci il minimo sindacale, entrambi chiusi nel proprio dolore. Io mi sento inutile, un guscio vuoto. Giuseppe non sa cosa fare per consolarmi... Anche lui è addolorato ed io non riesco ad essere abbastanza forte per entrambi. Le parole di quelle streghe mi hanno ferita molto, hanno cancellato il sogno di maternità che nutrivo nel mio cuore.
Un po' demoralizzati, facciamo conoscenza di una cugina di mia suocera. Lei nota che c'è qualcosa di strano in noi, una "tristezza" che lei stessa aveva provato sulla sua pelle: non riuscire ad avere figli. Così, dolcemente, ci racconta della sua esperienza, delle difficoltà che ha avuto lei per avere il suo fantastico bambino e ci propone di andare nella stessa Clinica privata dove lei ha fatto la fecondazione.
Io e Giuseppe ci guardiamo, provare non costa nulla! Accettiamo la sua offerta e lei subito ci prenota una visita dal professore che ha seguito tutta la sua gravidanza (dalla preparazione alla nascita di Gabriele.). Il professore, una persona di una pacatezza e di una conoscenza infinite, osserva attentamente tutti i nostri esami; ne segna altri che erano stati tralasciati e mi visita. Anche lui, nota che ho una malformazione genetica all'utero; ho l'utero bicorne: la parte superiore dell’utero è divisa in due corni separati, uniti in basso dove confluiscono in un unico collo. Rispetto all’utero setto è coinvolta anche la parte esterna dell’utero, mentre il setto coinvolge solo l’interno della cavità. Questa malformazione non è di per sé causa d’infertilità ma rende più probabile un aborto spontaneo e soprattutto un parto prematuro.
Il professore ci parla con chiarezza, ci mette in guardia sui rischi e sulle possibili complicazioni. Ci avvisa che, al primo tentativo, non è detto che potremmo avere successo ma che si può fare e che le persone che ci hanno consigliato di smettere di provare, dovrebbero andare a fare un altro lavoro! Più sollevati, gli chiediamo se prima è il caso che io mi operi per farmi togliere il difetto all'utero; il professore ci pensa qualche minuto e poi ci risponde che no, non c'è bisogno perché a sinistra c'è abbastanza spazio per fare l'impianto; poi ci ripete che non porterò la gravidanza a termine e che non potrò partorire spontaneamente perché i bambini che crescono dentro l'utero bicorne non hanno abbastanza spazio per girarsi e restano podalici. Consapevoli di tutto ciò, iniziamo la cura per fare la PMA. Salto a piè pari la parte delle punture di ormoni sulla pancia ed arrivo subito al momento dell'impianto degli embrioni.
Sono riuscita a produrre solamente 5 ovuli, e il professore ne impianta 2 mediante l'ICSI. Mi tiene tutto il giorno in Clinica per farmi stare a riposo; poi ci congeda dicendo "Noi il nostro lavoro l'abbiamo fatto, adesso sta a lei signora essere una buona incubatrice". Sorridendo, lasciamo la Clinica con il cuore rigonfio di speranze. All'inizio, se avete letto la mia lettera per la Patologia di Grosseto, già sapete che entrambi gli embrioni erano attecchiti; ma, purtroppo, uno l'ho perso ed abbiamo avuto molta paura che anche il secondo (che però continuava a crescere) potesse non farcela. Invece, la gravidanza è andata avanti tra alti e bassi. Come tutte le gravidanze, penso. Molta nausea, tanta stanchezza la sera. Irritabilità elevata. Non è stato facile starmi accanto, mio marito è un santo!!! E' il mio personale S. Giuseppe! :)
Faccio tutti gli esami tipici durante la gravidanza e, alla curva del diabete della 26esima settimana, arrivano i risultati "sballati". I valori non erano molto alterati, ma c'era il diabete gestazionale (tanto per non farmi mancare niente). Porto la documentazione alla ginecologa e lei mi dice di scegliere se andare a Pisa, oppure appoggiarmi su Grosseto dove c'è un ottimo centro anti-diabete. Scelgo Grosseto, ho fatto là la maggior parte degli esami, i miei abitano a mezz'ora dall'Ospedale ci torna meglio. E' il 19 aprile 2010. Arriviamo a Grosseto con la cartella piena zeppa di fogli e visite. Aspettiamo il nostro turno ed mi sento "strana", ma non so spiegare la sensazione che provavo. Ho un terribile difetto: sono emotiva, con niente mi emoziono! Forse mi ero innervosita perché c'era molto da aspettare.
Finalmente è il nostro turno. La dottoressa che mi visita, a stento mi guarda in viso. Controlla attentamente i fogli, mi misura due o tre volte la pressione. Mi fa l'eco di controllo e ridacchiando mi fa notare che la mia bimba non sta un attimo ferma. Mi tiene in ambulatorio un po' di più rispetto alle altre, ed io inizio ad insospettirmi. Quando si rende conto che la mia pressione continua a salire, che ho le proteine nelle urine, mi guarda in viso e mi dice che vorrebbe ricoverarmi qualche giorno per fare degli esami più approfonditi e per cercare di stabilizzare la pressione. Ha notato alcuni valori che non la convincono e non se la sente di rimandami a casa. Io e Giuseppe ci guardiamo, accettiamo il suo consiglio e veniamo trasferiti dall'ambulatorio al reparto di "Patologia Ostetrica". Un repartino all'interno del reparto "Ostetricia e Nido" dove sono ricoverate le donne con patologie particolari, che devono stare a riposo nel "silenzio" (per quanto può essere silenzioso un reparto ospedaliero...) e senza particolari stress. Al momento del ricovero, mi fanno l'elettrocardiogramma, un tracciato, monitoraggio della pressione e flebo di magnesio alla massima velocità consentita. Mentre mi sottopongono a queste "torture", entra il ginecologo e mi spiega che la situazione è grave, che la mia pressione è molto alta e che c'è il rischio di dover far nascere prima la mia bimba. A tale scopo, mi fanno la prima iniezione di Bentalan per la maturazione polmonare di Rebecca. Il giorno dopo faccio la seconda dose. Questo, dovrebbe aver aiutato i polmoni di Pollicina a maturare più in fretta, almeno lo spero... Si raccomandano tutti che devo stare calma e seguire le loro indicazioni per guadagnare più giorni possibili. Il nostro obbiettivo è arrivare, almeno, alla 32esima settimana. Missione "fallita"! All'inizio, sembra che la cura abbia effetto, la pressione sembra essersi stabilizzata; ma... il 23 aprile la situazione precipita! Ho la pressione alle stelle. Il primario del reparto, mi guarda e mi dice: "Signora, dobbiamo intervenire. La sua pressione non accenna a diminuire ed è in pericolo la sua vita e quella della sua bambina. Chiami tutti e li avvisi che, tra un'ora, andiamo in sala operatoria.". Torno in camera piangendo. Chiamo mio marito e mia mamma, poi aspetto. Non so di preciso cosa succederà, arriva il primario anestesista e mi spiega l'anestesia, firmo i consensi ed arrivano le infermiere e l'ostetrica a prepararmi. Mi portano in sala operatoria, in corridoio ci sono tutti. Sono tutti lì a farmi coraggio. Bacio mio marito, saluto i miei suoceri, i cognati ed i miei genitori. Ho tanta paura, non stacco gli occhi da quelli di mia mamma e sento il suo cuore dire al mio di stare tranquilla, che andrà tutto per il meglio.
Entro in sala operatoria, ci sono così tante persone. Ricordo a malapena i loro volti. L'anestesista mi fa l'epidurale ed inizia l'intervento. Il primario del reparto ed il suo assistente, parlano molto durante l'operazione, mi "sgridano" perché sono sovrappeso... Io rispondo alle loro domande e poi... Poi tutto perde importanza quando sento Rebecca piangere! Urla forte come un'aquila. Non scorderò mai quel momento. Mai finché avrò vita. La sua voce riempie la sala operatoria. L'ostetrica mi passa vicino con un fagottino, era tutto telino termico, urlante e la porta di corsa dai tre neonatologi che la stavano aspettando. Io rispondevo a monosillabi alle domande dei medici che mi stavano rimettendo in sesto, tutti i miei sensi erano tesi all'ascolto della voce della mia piccola che continuava a piangere. Ad un certo punto, la porta della sala operatoria si apre ed entra il dottor D'Alfonso, il pediatra-neonatologo, l'Angelo Custode di Rebecca, che mi dice "Signora, stia tranquilla... La bimba è un po' piccolina, ma sta bene. Adesso la portiamo di là, ci prenderemo cura di lei...Lei stia tranquilla, mi raccomando...". Lo ringrazio piangendo. Avrei tanto voluto alzarmi per andarla a vedere, ma la mia operazione non era ancora finita ed io non potevo certamente muovermi. Rebecca viene portata nel reparto di Patologia Neonatale dell'Ospedale Misericordia di Grosseto. E qui, inizia la nostra avventura. Io, purtroppo, non posso vedere la piccola il giorno stesso; ma la va a trovare il suo papà ed è amore a prima vista. Alla nascita, Rebecca pesava 1.090 gr ed era lunga 36 cm di puro amore! Era bellissima, una bambola che ha rubato il cuore di tutti noi. Riesco ad andare da Rebecca il giorno dopo, più mi avvicino alla Patologia Neonatale, più la mia paura aumenta. Temo di non essere abbastanza forte per affrontare questa sfida. Non mi rendo conto di ciò che vedrò appena varcata quella soglia. E' tutto così alieno, tutto così spaventosamente nuovo. Giuseppe mi parla e mi rassicura. Mi dice che la bimba è piccolina, mi prepara dicendo che è collegata ad una serie di tubicini, uno per respirare, altri per alimentarsi. Mi dice che posso toccarla, io lo ascolto perplessa, ho una domanda che mi assilla: la sentirò mia? Proverò per lei amore? Sarò in grado di essere la sua mamma?
Ho avuto le risposte a tutte le mie domande nel momento stesso in cui l'ho vista: SI'. L'ho amata come non pensavo di saper amare al primo sguardo. L'ho sentita mia ed io mi sono sentita sua. Ho sentito il mio cuore esplodere d'amore, ho sentito la mia anima urlare di gioia. Mi sono sentita la donna più forte del mondo. Avrei combattuto per Rebecca, non mi sarei data per vinta. Sarei tornata in forma il prima possibile per lei. Perché lei aveva bisogno di me, della mia presenza, del mio amore, della mia forza.
Lei stava lottando con tutta se stessa per vincere la prima sfida: restare in vita. Io, di fronte ad una simile dimostrazione di forza, non potevo certo essere da meno e "gettare la spugna". Avrei combattuto al suo fianco, giorno dopo giorno.
Alla nascita, i valori di Rebecca erano buoni: APGAR è 8/9; respirava con l'ausilio del NCPAP, anche se la sera stessa della sua nascita è stata posta a ventilazione meccanica SIPPV, per circa 18 ore, ed ha fatto 3 dosi di surfactante perché sembrava "affamata" d'ossigeno ed aveva bisogno di un aiuto in più. Ha tenuto il NCPAP fino al 4° giorno di vita. Ha fatto terapia con caffeina fino alla 34° settimana, a causa delle apnee della prematurità. Durante il ricovero, la nostra Pollicina ha raggiunto il Nadir del peso 883 gr; da lì, però, ha iniziato a recuperare raggiungendo presto i 1.500 gr, necessari per abbandonare l'incubatrice ed essere spostata in culla. Ricordo l'emozione che ho provato la prima volta che ho preso in braccio la mia Pollicina! Non pesava nemmeno 900 gr... Era tutta pelle ed ossa, caldissima e con una forza tale da spostare le montagne. Mi dispiace solo di non essere riuscita a farmi venire il latte. Le ho dato, in pompa siringa con il sondino direttamente nello stomachino, il mio latte per una ventina di giorni solamente; poi mi è andato via. Ma devo ringraziare le mamme donatrici, Rebecca ha fatto "latte umano" grazie a chi ne ha tanto e lo dona alla "banca del latte".
In reparto, una degenza durata 51 giorni, Reby ha fatto quattro cicli di fototerapia; terapia antibiotica endovena e trasfusione di sangue per anemia del prematuro. Le è stato diagnosticato il "nevo retinico" all'occhio sx (che si è assorbito da solo, questo l'abbiamo scoperto alla successiva visita di controllo), una sepsi ad esordio tardivo; RDS di III grado, il tutto accompagnato da un'ernia inguinale sx e da un ritardo della crescita intrauterino/piccola per l'età (IUGR/SGA).
In compenso, gli esami eseguiti durante il ricovero hanno avuto tutti esito positivo, risultando tutti "nella norma per l'età".
Ci hanno dimesso alla 36w+5g di età gestazionale, con un super peso di 1.895 gr. Siamo a casa dal 16 giugno, la nostra avventura è appena cominciata. Abbiamo tanti traguardi da raggiungere, tante prove da affrontare. Siamo consapevoli che non sarà sempre "tutto rose e fiori"; incontreremo anche qualche spina sul nostro cammino; ma siamo una famiglia "tosta" e... "venderemo cara la pelle"... :-)
Scusate se mi sono dilungata così tanto. :oops: :oops: :oops: Avrei voluto essere più breve; ma... è la prima volta che metto nero su bianco la mia storia, ci sono così tanti sentimenti... così tante sensazioni che è difficile scegliere cosa dire e cosa magari sorvolare... Spero vivamente di essere riuscita a dare un senso a tutto quello che abbiamo vissuto, le emozioni sono sempre vive e non è facile condensare tutto ciò che abbiamo vissuto in queste righe...

Grazie per essere sempre così disponibili e gentili. Grazie per saper incoraggiare le mamme ed i papà quando si sentono un po' giù. Grazie per essere pazienti ed "ascoltare" i nostri sfoghi. Grazie per aver creato un ambiente così, dove possiamo condividere le nostre esperienze e le nostre emozioni.

Un bacio sul cuore a tutti e tante coccole ai vostri cuccioli,
Chiara
Immagine
Rebecca nata a 29w+5d a causa della gestosi. Dimessa dalla Patologia Neonatale di Grosseto dopo 51gg di ricovero. Peso alla nascita 1.090gr per 36cm di puro amore.
ImmagineImmagine
Avatar utente
Chiara_78
Ragazzo
Ragazzo
 
Messaggi: 1383
Iscritto il: 27 ago 2010, 10:26
Località: Vigodarzere (PD)

Torna a Storie

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

 


MKPortal ©2003-2008 mkportal.it