[quote="erika77"] La cosa più deprimente, come dice Ylenia, è non avere appoggio da mio marito nei miei metodi. Stando tutto il giorno con Melissa, so quando ha necessità e quando invece fa capricci. E' in una fase strana, dove si sente insicura e si tranquillizza solo in braccio. Mio marito, dice che gliele dò vinte.... Quando invece fa capricci e la metto in punizione (non gravi punizioni.... magari niente tv o simili), lui non sopporta sentirla piangere e la toglie dalla punizione, dicendo che tanto l'ho abituata io ad averle vinte
A volte litighiamo noi due per i nostri metodi diversi e poco adeguati, dimenticandoci del vero problema e cioè trovare una soluzione a questo atteggiamento di sfida e di comando che ha la piccola. Che pazienza che ci vuole!!![/quote]
Quando mi riferivo alle incomprensioni tra me e mio marito nell'affrontare le crisi di pianto di Maria Sole mi riferivo in particolare al suo metodo di consolarla, che non condivido tutte le volte.
Lui fondamentalmente non regge il pianto, è sempre stato così anche quando era più piccola, quindi cerca di farla ridere (per farle dimenticare che stava piangendo appunto) o la distrae con il gioco. Io invece, quando piange cerco di capire prima di tutto se ha un problema e solo dopo che ho scongiurato tutto penso al capriccio e di conseguenza adotto il mio metodo. Infatti non gli contesto il metodo che usa lui (il gioco o distrarla con qualcosa) se in quel momento è opportuno, ma non lo è tutte le volte.
A volte Maria Sole piange perchè ha un bisogno, ad esempio l'altro giorno, si è svegliata dal sonnellino pomeridiano, lei di solito si sveglia un pò "nera" (è come me al mattino, ha bisogno di capire chi è, dov'è e perchè si trova là
), vuole essere coccolata e stare un pò in braccio. In quel momento però attacca a piangere il piccolo... il livello dei decibell si alza e anche Maria Sole comincia a innervosirsi, provo a metterla sul tappeto (mentre prendo l'altro) ma lei entra in crisi. Chiamo quindi il papà, appena lo vede lei alza le braccia per farsi prendere in braccio, lui invece di prenderla le chiede di fare un gioco e il tempo che è andato a cercarlo e glielo propone lei sta già gridando e piangendo e rotolando a terra! Il suo metodo non sta' funzionando, io di solito non mi intrometto, ma quella volta non ce l'ho fatta e gli ho detto (non proprio in buon modo) di prenderla (lei ha smesso subito di piangere!)... naturalmente questa situazione ci ha lasciati a noi due un pò con l'amaro in bocca.
A volte mi accorgo che sta' facendo un capriccio, tipo questa mattina non voleva farsi pettinare e legare i capelli, riesco con fatica a farle un codino da una parte (tra l'altro ha una marea di capelli finissimi difficili da snodare e pettinare)... intanto arriva lui e le propone per distrarla un grosso palloncino giallo, appena lo vede Maria Sole smette di fare i capricci (ci è riuscito), peccato che poi non ha più il minimo interesse di stare seduta a farsi fare l'altro codino, vuole giocare, devo quindi trattenerla e di nuovo attacca a gridare... ecco secondo me non era il momento di proporre un gioco!
Quello che voglio dire è che è vero che il capriccio è fisiologico in questa età, che la voglia di imporsi e di affermazione è una momento caratterizzante questa fase e tutto, che è il genitore che deve dirigire ecc... però è anche il momento di insegnare qualcosa di nuovo? vorrei insegnarle a saper aspettare il momento giusto per fare una cosa, che non si può fare tutto quello che passa per la testa, in qualunque momento, che a volte bisogna fare delle rinuncie...