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Tiberio racconta

Lasciamo raccontare i Nonni. In quest'area potranno narrare dei loro tempi, potranno dirci cosa facevano quando erano piccoli loro. Vogliamo conservare uno spicchio del tempo passato.

Moderatore: solestellato

Tiberio racconta

Messaggioda vale il 5 lug 2008, 20:36

Sono il nonno di Love, sono arrabbiato col mondo e farmi chiamare nonno non mi piace. Solo Love può usare questo nome, e voi pussate via. Poi io qui non ci volevo neanche scrivere, alla fine mi ci avete tirato per i capelli. Con tutte queste donne, é ora di ristabilire un po' di equilibrio perbacco. Io non sono arrabbiato, sono furioso. Io non vengo dai tempi andati, dovrei essere qui, invece sono morto e finché non mi darò pace mi ascolterete con questa rabbia dentro.

Oggi mi sono accorto di essere vivo. La sensazione mi è piaciuta, e mi è passata un po' di rabbia. Love ha chiesto e ottenuto in dono la mia macchina. È una bellissima Alfa Romeo 164 rosso bordeaux, se quella sciagurata di mia figlia non l'avesse fatta andare in malora farebbe prorpio un figurone. Io le macchine le ho sempre comprate italiane. Mica voglio sovvenzionare l'economia cinese io. Poi nemmeno quella giapponese. Di quella tedesca non ne parliamo nemmeno. Love gioca tutto il giorno nella nostra macchina. Ci parliamo, noi. Lui è l'unico che mi capisce e con lui non ho bisogno di essere arrabbiatro. Mi ha promesso di riparare la mia perla rossa e farla rullare di nuovo sulla strada. Quel bambino che io non volevo. Spero non lo facciano diventare un giocatore di calcio. Spero non perda il senso delle sue radici. Quei genitori che ha, neanche mettono la tovaglia in tavola, e mangiano davanti alla televisione. Se ci avessero provato, a casa mia.

A casa mia di bambini c'eravamo solo io e mia sorella, poi tutti i parenti derubati di tutto dalla guerra. Tutti si sentivano in dovere di dare consigli. Contavo i giorni e i compleanni di mio padre, mi chiedevo quanto potesse ancora vivere. Sotto i bombardamenti mio padre (nonno Bernardo) mi chiedeva: "Hai paura?" E io rispondevo: "No, però mi tremano le gambe". lLinfanzia l'ho passata con questo terrore della sua morte, e poi lui è morto. Allora ho smesso di studiare e sono andato a lavorare, ho comprato una Vespa e mia mamma ci stava seduta come una strega con la gonna a cavalcioni della scopa. Voi mia mamma non l'avete vista, ma era un'autorevole signora di 120 kg sempre vestita di nero.

Beh, ora sono stanco, se mi va continuo un altro giorno.
Tibby, che Love chiama nonno
Valelove
Love 27+0, 930 g, 05/11/2003
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