Presentazione di un programma (Kalla fakta - I nudi fatti) andato in onda su TV4 in Svezia l’1 febbraio 2007. Se vi interessa, posso tradurre tutto il programma, molto più interessante e imparziale delle poche righe di seguito riportate. 1) Tengo a precisare che io ho solo tradotto queste righe, la mia posizione a questo proposito è chiara ed è uguale al titolo: io ci credo, nella vita a ogni costo. Ma io non sono un medico, solo un genitore di un prematuro. E di un prematuro a cui è andata bene. 2) Un atteggiamento che mi ha disturbato (ma, ripeto, probabilmente se fossi un medico riuscirei a prendere una posizione più imparziale) è la messa in dubbio del valore della vita nel caso il bambino non sia completamente “sano”. Allora facevano bene i Greci a abbandonare gli “Imperfetti” sul monte Taigeto, o come cavolo si chiamava? 3) Ulteriore precisazione: se ne infischiano quasi tutti, delle linee guida sottoriportate. Il problema, semmai, è che non tutti gli ospedali sono in grado di salvare neonati estremamente prematuri. Vale La vita a ogni costo I NUDI FATTI: A chi spetta decidere se spezzare una vita appena iniziata? I progressi della scienza medica permettono ormai di salvare neonati estremamente prematuri e di neonati con patologie molto gravi - neonati che un tempo non sarebbero sopravvissuti. Ma anche il successo ha il suo prezzo: molti di questi neonati subiscono lesioni tanto gravi che la loro diventa una continua lotta per la vita e i medici si trovano ad affrontare un dilemma etico. A chi spetta decidere se interrompere le cure? - Ai medici o ai genitori? Perché i miracoli esistono, la più piccola bambina svedese, Flora, pesava alla nascita 354 g. I medici non hanno seguito le linee guida del Consiglio Nazionale per la Salute e il Welfare (Socialstyrelse) relative ai bambini nati prima delle 25 settimane gestazionali e hanno impiegato tutte le risorse possibili per salvarla. Oggi Flora ha 7 anni e è del tutto normale.